Durante la call, sono stati discussi vari argomenti riguardanti le condizioni di lavoro degli architetti in Italia. Sono stati menzionati diversi interventi e esperienze personali dei partecipanti.
L’incontro ha inizio con il racconto delle origini di ULLARC e l’occasione in cui si sono presentati pubblicamente presso la Triennale.
Viene riportato un riassunto delle discussioni avvenute durante l’iniziativa organizzata dalla Triennale, che include interventi sulla proposta di legge sull’equo compenso, il Vademecum sul “Fair Work” (Ordine Architetti PPC di Milano), la condizione del lavoro negli studi di architettura, e il dibattito sulla “gavetta”. Si menziona anche l’intervento di un economista riguardante la correttezza dei compensi.
Successivamente, alcuni partecipanti si presentano e condividono le proprie esperienze lavorative. Vengono affrontati temi come le condizioni di lavoro precarie, la difficoltà nel firmare progetti, la mancanza di opportunità per i giovani professionisti, i compensi bassi e la questione della gavetta.
Durante la discussione, emergono sentimenti di frustrazione, impazienza e desiderio di cambiamento. Vengono sollevati punti chiave del manifesto di ULLARC, che riflette le preoccupazioni dei partecipanti riguardo alle condizioni di lavoro degli architetti.
Si discute anche della necessità di creare una consapevolezza di categoria e di agire collettivamente per ottenere cambiamenti. Vengono suggerite possibili azioni future, come coinvolgere gli ordini professionali e informare gli studenti.
La call si conclude con l’intenzione di creare tavoli di lavoro per approfondire i temi trattati e promuovere iniziative concrete. Viene sottolineato l’impegno di ULLARC nel migliorare le condizioni dei giovani architetti.