Ciò che ricaviamo dai nostri incarichi di lavoro è sufficiente a coprire le spese di imposte, previdenza, salute, vitto e alloggio? Riusciamo ad accantonare risparmi? Possiamo concederci qualche svago o una vacanza? La tabella del “budget modulare” può aiutarci non solo a rispondere a queste domande con un “sì” o con un “no”, ma ad entrare nel merito mettendo in relazione fra loro diversi dati, e fornire così un supporto concreto a rivendicazioni collettive tra le quali compensi minimi adeguati al costo della vita.
Ogni uscita all’interno del budget dipende solo parzialmente da scelte personali più o meno costose, ma è per il resto determinata dai costi del mercato o da vincoli sociali come la fiscalità e la previdenza. Ad esempio possiamo scegliere di affittare o comprare casa in un quartiere più caro di un altro oppure avere la fortuna di avere una casa di proprietà, mentre nel caso delle imposte, non abbiamo nessun margine di scelta, né d’altra parte con il “regime forfettario” è prevista alcuna modulazione progressiva tra gli zero e gli 85.000 euro di fatturato. Ciò che risulta dai racconti di molte colleghe e colleghi è che spesso i compensi ricevuti da collaborazioni stabili non sono sufficienti a coprire nemmeno le spese minime o quelle obbligatorie, oppure lo sono ma non consentono di accantonare risparmi o concedersi qualche svago. Per questo, molte e molti giovani ricorrono per lungo tempo ad aiuti familiari, e altri rinunciano alla professione di progettista.
Tra gli obiettivi di questo tavolo c’è quello di provare a proporre delle soglie di compenso minimo per gli incarichi svolti da giovani colleghe e colleghi: l’inizio della nostra carriera professionale è uno dei momenti lavorativi meno tutelati sia perché non esistono compensi minimi validi per tutte e tutti, né informazioni condivise chiare relative ai compensi medi per le varie posizioni lavorative, sia perché l’urgenza o l’entusiasmo di inserirsi lavorativamente prevalgono spesso su altre considerazioni di sostenibilità economica e, in sede di colloquio o di accordo, accettiamo condizioni di cui non valutiamo attentamente i risvolti. Accrescere la nostra consapevolezza finanziaria aiuterà ognuna e ognuno di noi nella contrattazione del proprio compenso, e anche a valutare in modo più consapevole la componente economica delle offerte di lavoro.